SOTTO L’OMBRELLONE: IL ROMANZO DI UN FUORICLASSE

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Compendio puntuale per comprendere al meglio la figura di Alberto Tomba – eroe dello sci moderno e figura di punta nella tradizione degli sport invernali FILA – Il romanzo di un fuoriclasse , pubblicato nel 1992, ha una struttura complessa. Innanzitutto, oltre alla firma del campione bolognese porta quella di Leo Turrini, giornalista e scrittore specializzato in biografie (Lucio Battisti, Michael Schumacher). Secondariamente, è ricco di immagini firmate Penta Photo, agenzia foto giornalistica che dagli anni Ottanta segue i più importanti eventi sciistici internazionali. Infine, grazie all’intercessione dell’atleta, le parole si accompagnano a scatti provenienti dall’archivio privato della famiglia Tomba, garantendo così un documento di eccezionale unicità. Il romanzo di un fuoriclasse parte dal principio, ovvero da quando Alberto muove i primi passi sulla neve a soli tre anni, complice papà Franco che nel tempo libero fa l’istruttore. In Emilia non nevica spesso, eppure il giovane Tomb

ETICHETTE: LYCRA

 


Grazie alle sue elasticità e adattabilità ai mutamenti di forma, la Lycra anticipa la fluidità della moda nell’era moderna. Il tessuto ha origini molto interessanti, a partire dal nome in codice ‘Fibra K’: con questa denominazione l’ingegnere tessile americano John Shivers la brevetta nel 1958, al fine di produrre busti e guaine contenitive. È l’inizio di un processo che quattro anni dopo, nel ’62, conduce alla nascita della fibra Spandex. Lycra, il nome più diffuso e conosciuto, fu adottato dalla multinazionale DuPont, che nel ‘900 si distingue per la promozione di tessuti sintetici che mutano la storia del costume. 

La Lycra si compone di fibre di poliuretano segmentate, nelle quali segmenti elastici si alternano a tratti rigidi, che funzionano da ancoraggio. A riposo i segmenti elastici hanno una forma increspata, mentre sotto tensione si allungano drizzandosi: la presenza dei segmenti rigidi ha lo scopo di limitare la tensione, evitando che possa raggiungere livelli tali da spezzare le fibre poliuretaniche. I segmenti elastici prediligono la loro struttura increspata e tendono sempre a ricomporla; al venir meno della tensione, di conseguenza, la fibra ritrova la sua lunghezza originaria.

Dopo gli esordi in ambito puramente medico, tra gli anni Settanta e Ottanta la Lycra si distingue come materiale innovativo nell’industria fashion. Un segmento nel quale la manifattura italiana fa la differenza, a partire dalle ricerche FILA. Nel 1976 Pierluigi Rolando sviluppa insieme all’azienda una varietà di fibra elasticissima, al punto tale che gli atleti spesso non avvertivano di indossarla: proprio questa peculiarità ispira il nome di battesimo ‘pelle d’uovo’. Un tessuto che trova la propria dimensione ideale con la linea Aqua Time, che fascia il corpo umano ridisegnandone la bellezza e le attitudini atletiche. Non solo: con il lancio di Snow Time e delle prime tute sci, la lycra diviene protagonista delle nevi e di una nuova stagione di sperimentazioni con i tessuti tecnici. Per approdare, ovviamente, ai giorni nostri. Avvalendosi dei materiali più tech, i look urban FILA di oggi sono avveniristiche divise street, che fanno della fluidità il simbolo fisico e concettuale per una nuova generazione.  


ENGLISH VERSION: 


LABELS: LYCRA

Thanks to its elasticity and inclination to mutate, Lycra anticipates the fluidity typical of fashion in the modern era. Such fabric has very interesting origins, starting from the ‘Fiber K’ nickname used by American textile chemist John Shivers in 1958 to patent it for orthopedic corsets. It’s the beginning of a process that forty years later, in 1962, led to the birth of Spandex, better known as Lycra in the market of female stockings. To be precise, Lycra – its most common name – was the one adopted by DuPont, that through the 20th century, it emerged to promote synthetic fibers able to change fashion history.

Lycra is made of segmented polyurethane fibers in which elastic parts deal with rigid ones. When relaxed, the elastic portions are gathered, while under tension they stretch, becoming longer: the presence of the rigid segments aims to limit tensions, avoiding the possibility for polyurethane to get broken. The elastic portions favor their gathered structure and tend to recreate it; when tension fades, as a consequence, the fibers find their original length again.

After its debut in a merely medical realm, between the Seventies and the Eighties Lycra emerges as a breakthrough fiber in the fashion industry. A moment in which Italian handcraft makes the difference as an innovative material, starting right from FILA researches. In 1976 Italian designer Pierluigi Rolando develops, along with the company, an extremely elastic fiber, elastic to the point that athletes often felt they didn’t wear them: right this peculiarity inspires the birth name ‘Pelle d'uovo' (‘egg skin’). Such invention finds its perfect dimension with FILA’s Aqua Timeline, caressing the human body reshaping its beauty and athletic attitudes. And with the launch of Snow Time and the very first ski suits, Lycra becomes the protagonist on ski slopes, marking an experimental era for technical fabrics. Nowadays, with the help of the most modern materials, FILA’s urban looks are futuristic street suits, adopting fluidity as a physical and conceptual symbol for a new generation.


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