SOTTO L’OMBRELLONE: IL ROMANZO DI UN FUORICLASSE

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Compendio puntuale per comprendere al meglio la figura di Alberto Tomba – eroe dello sci moderno e figura di punta nella tradizione degli sport invernali FILA – Il romanzo di un fuoriclasse , pubblicato nel 1992, ha una struttura complessa. Innanzitutto, oltre alla firma del campione bolognese porta quella di Leo Turrini, giornalista e scrittore specializzato in biografie (Lucio Battisti, Michael Schumacher). Secondariamente, è ricco di immagini firmate Penta Photo, agenzia foto giornalistica che dagli anni Ottanta segue i più importanti eventi sciistici internazionali. Infine, grazie all’intercessione dell’atleta, le parole si accompagnano a scatti provenienti dall’archivio privato della famiglia Tomba, garantendo così un documento di eccezionale unicità. Il romanzo di un fuoriclasse parte dal principio, ovvero da quando Alberto muove i primi passi sulla neve a soli tre anni, complice papà Franco che nel tempo libero fa l’istruttore. In Emilia non nevica spesso, eppure il giovane Tomb

IED TORINO X FONDAZIONE FILA MUSEUM


La varietà di iniziative che la Fondazione ha dedicato al tema della creatività ha permesso di affrontare una collaborazione con IED Torino, la scuola di alta formazione il cui programma di studi è orientato alle nuove frontiere del design, della moda, della comunicazione e delle arti applicate.
Il progetto prevedeva di immaginare, insieme a dieci gruppi di studenti, altrettante visioni alternative del nostro museo. Di fronte all’originalità e alla completezza dei risultati finali, dobbiamo ammetterlo, è stato faticoso dover individuare un podio finale con soli tre progetti vincitori, più una menzione speciale.
Raffaele Armellino, Lisa Bertinotti e Federica Guerrera hanno conquistato il gradino più alto del podio, con il progetto MuseoFILA, premiato per le soluzioni di semplicità ed adattabilità ottenute alla fine di uno studio meticoloso. Percepito come un ambiente mutevole e mutabile, il loro museo è una costellazione di elementi modulabili, che si protraggono verso l’esterno avvalendosi di un look che strizza l’occhio al Neoplasticismo di Mondrian: “Conoscevamo FILA, ma non la sua storia. È stato molto interessante approfondire questo aspetto: capire la tradizione e l’eredità del brand cambia la percezione dei suoi valori. È stato stimolante analizzare tutti questi aspetti e nel nostro progetto abbiamo provato a sintetizzarli per restituirli al meglio. La progettazione è stata impegnativa e allo stesso tempo divertente: con lo studio di questo allestimento ci siamo confrontati con una sfida mai affrontata prima. Essere risultati vincitori è stata una grande soddisfazione – vuol dire che siamo riusciti nell’intento che ci eravamo prefissati!”.




Medaglia d’argento per Edoardo Bordin, Enrico Chiantello e Paolo Ghisio, il cui Carosello ci ha conquistati per la visual identity contemporanea ed il focus sull’Archivio, ridisegnato sottoforma di ambiente dinamico, in continuo movimento: “per noi FILA era già uno dei marchi più interessanti dello sportswear. Il grande lavoro di ricerca ci ha però rivelato aspetti che non conoscevamo, arricchendoci in termini di visione e percezione. È stato un onore e un piacere interfacciarci con un la tradizione FILA e l’opportunità di progettare uno spazio espositivo, oltre all’identità del museo, è stata un’esperienza ricca, stimolante, che ci ha permesso di crescere come progettisti”.  
Il terzo posto del podio è invece di Daniele Conato, Francesco Crotto e Joyce Mariella, autori di Così dolce, così abbondante, così morbido. Una ricerca a dir poco approfondita, che a partire dalle peculiarità dei dolciumi sviscera le potenzialità fisiche ed espressive dei materiali, regalando al visitatore una visita immersiva: “l’esperienza con Fondazione FILA Museum è stata sicuramente una delle più stimolanti tra quelle affrontate durante il nostro percorso di studi. Immaginare un allestimento museale è stata per noi una nuova sfida, mai affrontata in precedenza, che ci ha spinto fuori dalla nostra comfort zone. Possiamo affermare di essere soddisfatti del progetto presentato e il terzo posto ottenuto ci sprona a migliorarci ancora di più!”.
La Menzione Creatività è stata infine assegnata ad Impronta FILA di Yuhang Dai, Luca Delogu e Luigi Ferricelli, che ha trasformato la sale espositive in un caleidoscopio di forme e colori alla Keith Haring: “lavorare insieme alla Fondazione è stato interessante e stimolante. Durante la fase di ricerca preliminare abbiamo approfondito diversi aspetti legati al marchio e scoperto quanto sia apprezzato dai grandi campioni dello sport. Questo ha spinto ciascuno di noi a migliorarsi e impegnarsi al massimo”.




ENGLISH VERSION:      

IED TORINO X FONDAZIONE FILA MUSEUM

The variety of the events that the Foundation has dedicated to creativity allowed a new collaboration with IED Torino, the Turinese advanced training institution whose programme is focused on the most recent expressions of design, fashion and communication.
The project was about reimagining, along with ten groups of students, as many alternative visions of our museum. The originality and the complexities of the proposals made the choice of three final winners (and an Honorable Mention) difficult for us, but in the end we did it. We are glad to introduce you to the projects and their makers.
Raffaele Armellino, Lisa Bertinotti and Federica Guerrera own the top step of the podium, with a project – simply titled MuseoFILA – that we honored for its simplicity solutions, the result of a meticulous research. Conceived as a variable, changeable space, their museum is a constellation of adjustable elements, projecting themselves towards the outside with an appeal reminding of Mondian’s Neoplasticism. ‘We already knew about FILA, but not about its tradition. It’s been interesting to discover it along with its heritage, it changes the perception of the values. We got excited analyzing all these aspects, our project aims to summarize them in order to display them at their best. Projecting was hard and fun at the same time: we dealt with a never-seen-before challenge. Being final winners has been extremely satisfying – it means we reached out!’.



The silver medal goes to Edoardo Bordin, Enrico Chiantello and Paolo Ghisio, whose Carosello project conquered us with its contemporary visual identity and its focus on the archive, that has been remodeled as a dynamic, constantly moving environment: ‘we already considered FILA one of the most interesting sportswear brands. The big research work, anyway, has revealed some aspects we didn’t know, enriching our vision in terms of vision and perception. It’s been a honor and a pleasure to connect with FILA tradition and the opportunity to project an exhibition space, along with the museum’s identity, has been an exciting experience, that led us to a growth as designers’.
In third place we have Così dolce, così abbondante, così morbido by Daniele Conato, Francesco Crotto and Joyce Mariella. An in-depth research, that starting from sweets’ peculiarities explores the physical and expressive qualities of materials, providing an immersive visit: ‘our experience with Fondazione FILA Museum has been one of the most exciting of our whole school career. Conceiving a museum exhibition has been a challenge we never dealt with before, taking us all out of our comfort zone. We can affirm we’re satisfied of our final project and our third place invites us to get even better!’.
In the end, our Honorable Mention goes to Yuhang Dai, Luca Delogu and Luigi Ferricelli’s Impronta FILA, that turned our museum’s rooms into a Keith Haring-like kaleidoscope of forms and colors: ‘working with the Foundation has been interesting and captivating. During the initial researches we esamined various aspects of the brand and discovered the appreciation of sport great champions. This motivated us to improve ourselves and do the best we could’.

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