SOTTO L’OMBRELLONE: IL ROMANZO DI UN FUORICLASSE

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Compendio puntuale per comprendere al meglio la figura di Alberto Tomba – eroe dello sci moderno e figura di punta nella tradizione degli sport invernali FILA – Il romanzo di un fuoriclasse , pubblicato nel 1992, ha una struttura complessa. Innanzitutto, oltre alla firma del campione bolognese porta quella di Leo Turrini, giornalista e scrittore specializzato in biografie (Lucio Battisti, Michael Schumacher). Secondariamente, è ricco di immagini firmate Penta Photo, agenzia foto giornalistica che dagli anni Ottanta segue i più importanti eventi sciistici internazionali. Infine, grazie all’intercessione dell’atleta, le parole si accompagnano a scatti provenienti dall’archivio privato della famiglia Tomba, garantendo così un documento di eccezionale unicità. Il romanzo di un fuoriclasse parte dal principio, ovvero da quando Alberto muove i primi passi sulla neve a soli tre anni, complice papà Franco che nel tempo libero fa l’istruttore. In Emilia non nevica spesso, eppure il giovane Tomb

ETICHETTE: COTONE

Se dovessimo scegliere un aggettivo per descrivere la fibra naturale del cotone, forse il più indicato sarebbe ‘affabile’: in fondo parliamo di una materia che ci accompagna nella vita di tutti i giorni, definendo sia gli abiti che gli oggetti di cui facciamo uso.

Una compagna gentile e discreta, con le doti innate di chi per noi sa esserci sempre. O è meglio dire da sempre? Le fibre di cotone non sono solo affabili, sono millenarie! Le prime tracce della sua presenza sul pianeta risalgono infatti a circa 9000 anni fa, quando i semi della pianta Gossypium vengono trovati nella valle dell’Indo. Diffusa presso i Maya, gli Aztechi e gli Incas, la lavorazione del cotone giunge in Europa solo nel 350 a.C., durante l’impero di Alessandro Magno: nei secoli successivi e fino al 1400, essa è un prodotto d'importazione di lusso, la cui aura muta soltanto dopo la scoperta dell’America (e di popoli che stupiscono gli europei per la conoscenza ormai secolare del materiale). Come già accaduto con la lana, tra il XVIII e il XIX secolo la rivoluzione industriale fa emergere la leadership del Regno Unito, ma il cotone diviene un'importante fonte di reddito anche negli Stati Uniti, in particolar modo negli Stati del Sud afflitti dalla schiavitù nei campi coltivati: l'elezione del presidente Abramo Lincoln porterà il tema al centro del dibattito e la vittoria del Nord nella Guerra di Secessione abolirà definitivamente tale piaga.

L’odierna industria del cotone prende piede dopo l’invenzione del telaio meccanico e della macchina a vapore, che hanno velocizzato anche la procedura di raccolta dei semi. Questi ultimi vengono ripuliti da foglie, polvere e terra al fine di separare la fibra, organizzata in grandi balle: esse, all’interno di un altro macchinario, divengono segmenti di fibra lunghi qualche centimetro, a loro volta arrotolati per formare fili utilizzabili per la produzione di tessuti. È in questa fase che l’affabilità del cotone cambia, assumendo sfumature imprevedibili: dalla grinta del denim alla ruvidità della spugna fino al fustagno e alla sua tenacia, la natura è protagonista di molteplici vite.

Perfetto rispecchiamento di ciò è la storia di FILA SPORT, che nella prima metà degli anni Settanta adopera coniuga la qualità dei filati con la praticità dell’abbigliamento intimo prodotto sino ad allora. Fin dai primi completi tennis, comodi e traspiranti, il marchio biellese insegna che l’attività fisica non è più solo sudore e sforzo, ma anche il riflesso di un’attitudine, una perpetua ricerca del benessere. Che passa anche dallo stile: le nostre fibre di cotone saranno affabili, ma al look ci tengono, chiaro.    

 

 

ENGLISH VERSION:


LABELS: COTTON


If we had to choose a proper adjective to describe the natural fiber of cotton, the most appropriate one would be ‘friendly’: in the end, it’s all about a material supporting us during our everyday life, defining both the clothes and the objects we use.

A gentle, discreet companion, gifted with the qualities of those who know how to always be there…since ever! Cotton fibers aren’t only friendly, they are also millennial! The first traces of its presence on the planet date back to 9000 years ago, when the seeds of the Gossypium plant were found in the Indus Valle. Spread among the Maya, the Aztec and the Indus civilizations, the production of cotton reached Europe only around 350 b.C., during Alexander the Great’s empire: in the following centuries and up until 1400, it became a luxury thing, whose appeal changed only after the discovery of America (and people who amazed European conquistadores for their knowledge of the material). As it already happened with wool, between the 18th and the 19th century the industrial revolution set off England’s leadership, but cotton became an important source of income in the United States as well, especially in those southern states affected by slavery: the election of President Abraham Lincoln in March 1861 focused the debate on that issue, ant the victory of North in the American Civil War definitely ended such plague.

The modern business of cotton estabilished after the invention of mechanical frames and vapor technologies, able to make the process of seeds harvest faster. The seeds are cleaned from leaves, dust and ground in order to separate the fibers, organized in huge bales: inside another machinery, they become few centimeters long, wrapped to create filaments used to produce fabrics. In such phase cotton becomes less friendly, assuming unpredictable shades: from denim’s strength to sponge’s roughness and fustian’s hardness, nature can be the protagonist of multiple lives.

A perfection reflection of it is FILA SPORT’s history, able to combine yarn’s quality with the practicality of all the underwear pieces produced until then. Since its debut, comfortable tennis outfits, the Biellese brand has been teaching that physical activity is not only about sweat and efforts, but also about a conscious research of wellness. Also related to style: our cotton fibers might be friendly, but they don’t forget about looks, no doubt about it!

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