SOTTO L’OMBRELLONE: IL ROMANZO DI UN FUORICLASSE

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Compendio puntuale per comprendere al meglio la figura di Alberto Tomba – eroe dello sci moderno e figura di punta nella tradizione degli sport invernali FILA – Il romanzo di un fuoriclasse , pubblicato nel 1992, ha una struttura complessa. Innanzitutto, oltre alla firma del campione bolognese porta quella di Leo Turrini, giornalista e scrittore specializzato in biografie (Lucio Battisti, Michael Schumacher). Secondariamente, è ricco di immagini firmate Penta Photo, agenzia foto giornalistica che dagli anni Ottanta segue i più importanti eventi sciistici internazionali. Infine, grazie all’intercessione dell’atleta, le parole si accompagnano a scatti provenienti dall’archivio privato della famiglia Tomba, garantendo così un documento di eccezionale unicità. Il romanzo di un fuoriclasse parte dal principio, ovvero da quando Alberto muove i primi passi sulla neve a soli tre anni, complice papà Franco che nel tempo libero fa l’istruttore. In Emilia non nevica spesso, eppure il giovane Tomb

110: UN COMPLEANNO

Dietro la teca, il mondo somiglia al riflesso di un sogno. 
Avevamo iniziato così qualche settimana fa, vi ricordate? A distanza di quasi un mese posso confermarlo: a volte mi sembra di sognare. E ripensando agli incontri, ai viaggi, agli eventi che ho vissuto in questi anni, in effetti tutto sembra troppo bello per essere vero. Soprattutto perché io sono una privilegiata: mi accoccolo spesso nell’abbraccio di questa vetrina, ma mica rimango ferma qui. Il passato mi appartiene tanto quanto il futuro. Infatti dalla teca io esco, mani premurose mi fanno incontrare volti nuovi, arrivano da tutto il mondo. Sono fashion designer, studiosi, creativi. Mi guardano con attenzione, mi studiano. Cercano di capire come trasformarmi. 
Pierluigi me l’aveva fatto intendere: il mio destino è quello di essere un riferimento, un faro, una musa. Un capo che vivrà anche fuori dai campi da tennis. E quante vite sto attraversando! Un giorno mi vedo riflessa in un look urbanwear, in mezzo a tessuti tech molto più giovani di me. Il giorno dopo appaio invece più classica, in una rievocazione dei bei tempi di Wimbledon. Tutti, intorno a me, appaiono felici di incontrarmi, di conoscermi. Forse perché intuiscono quanto lunga è la mia storia. Forse, molto più semplicemente, perché sono speciale. 
Provo sempre grande piacere nel raccontare ciò che sono stata. Perché la mia è una bella storia e ne sono orgogliosa. 
Fate tesoro del passato: ci riguarda sempre, ci riguarda tutti. Specialmente in questi giorni in cui sento fermento intorno a me. Sapete, pare ci sia un compleanno da celebrare. Devo farmi bella, penso. Pensare a un discorso, forse. Bè, nel caso le cose da dire non mi mancheranno. 
Prepariamoci, allora: 110 anni sono un bel traguardo. 
Festeggiamo!




ENGLISH VERSION:

110: A BIRTHDAY

Behind the shrine, the world is the reflection of a dream. 
That’s how it all began, do you remember? 
After one month, I can confirm it: sometimes it seems I’m just dreaming. And thinking back to all the encounters, the journeys and the events, everything seems too good to be true. Especially because I’m a privileged one: of course I like curling up in my shrine’s embrace, but I do not stand still. The past belong to me as much as the future. 
I get out of this window indeed, careful hands make me meet new faces, coming from all over the world. They’re designers, academics, creatives. They look at me with attention, studying me. Trying to understand how to transform me. 
Pierluigi suggested that my destiny is to be a reference, a guiding light, a muse. Something supposed to live even out of the tennis court. How many lives am I going through, actually? Today I see myself reflected in an urban look, among tech fabrics which are so much younger than me. And tomorrow I’ll be living a more classic reinterpretation, evoking Wimbledon’s good times. Everybody looks so happy when we get together. Maybe because they realize how long my story is. Or maybe, in a much simpler way, it’s just because I’m special. 
I always feel good telling my story. Because it’s a beautiful story and I’m proud of it. Take care of the past: it involves us all. Especially during these days, in which I can feel some excitement surrounding me. You know, it looks like a birthday is going to be celebrated. I have to be pretty, I think. Arrange a speech, maybe. Well, I think in that situation I’m going to have many things to say. 
Let’s get ready: 110 years old are an important accomplishment. 
Let’s celebrate!

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