SOTTO L’OMBRELLONE: IL ROMANZO DI UN FUORICLASSE

Immagine
Compendio puntuale per comprendere al meglio la figura di Alberto Tomba – eroe dello sci moderno e figura di punta nella tradizione degli sport invernali FILA – Il romanzo di un fuoriclasse , pubblicato nel 1992, ha una struttura complessa. Innanzitutto, oltre alla firma del campione bolognese porta quella di Leo Turrini, giornalista e scrittore specializzato in biografie (Lucio Battisti, Michael Schumacher). Secondariamente, è ricco di immagini firmate Penta Photo, agenzia foto giornalistica che dagli anni Ottanta segue i più importanti eventi sciistici internazionali. Infine, grazie all’intercessione dell’atleta, le parole si accompagnano a scatti provenienti dall’archivio privato della famiglia Tomba, garantendo così un documento di eccezionale unicità. Il romanzo di un fuoriclasse parte dal principio, ovvero da quando Alberto muove i primi passi sulla neve a soli tre anni, complice papà Franco che nel tempo libero fa l’istruttore. In Emilia non nevica spesso, eppure il giovane Tomb

DIECI ANNI

Diecimila scatoloni. Nel 2010 erano stipati all’interno del nostro magazzino, a Biella, in silenzio preservavano una storia centenaria. Era la storia di FILA.
La produzione industriale italiana del diciannovesimo e ventesimo secolo è pregna di realtà virtuose: non sempre, però, sono state debitamente tutelate.
Quando, nel 2007, Mr. Gene Yoon diviene Chairman FILA, immediatamente riconosce il valore delle origini. La sua decisione di istituire una Fondazione a Biella, realtà decentrata ma che conosce quella storia fin dalla nascita, è una scelta coraggiosa, capace di conferire nuovo senso alla storia.
Una volta aperti, i diecimila scatoloni lasciano emergere abiti, documenti, libri contabili, accessori, cataloghi, fotografie e video. L’impresa, non semplice, è quella di selezionare, aggiustare, ripulire, ordinare, creare relazioni e ponti con il presente, forse con il futuro.
La strutturazione di un archivio è stata la prima azione ragionata, per favorire i designer che da tutto il mondo necessitano di uno strumento di lavoro. Nelle collezioni FILA, infatti, l’eco del passato è sempre presente, è acqua fresca e vitale che chiede di essere rimessa in circolo, costantemente attualizzata. Per questa ragione, la Fondazione ha un archivio atipico e tutt’altro che polveroso. È uno spazio dinamico, dove le varietà dei colori e dei tessuti testimoniano il dinamismo con cui la storia (non solo della moda) evolve.
Lo stesso palazzo, situato nel cuore del centro storico di Biella, accoglie il museo. L’etimologia del verbo ‘esporre’ è affascinante: significa mostrare, portare all’attenzione degli occhi, ma anche svolgere, spiegare. Partendo da questi concetti abbiamo sviluppato un display unico, che illumina i tesori estratti dagli scatoloni di cui sopra, raccontando altresì una storia. Una narrazione fashion, culturale, sportiva, l’eco di un’Italia produttiva che trasforma il mondo con costante senso di rinnovamento. I visitatori sono invitati a toccare con mano, a lasciarsi coinvolgere da contenuti video, sempre accompagnati in un percorso dove siamo fieri di fare gli onori di casa.
È una casa che abbiamo messo in piedi a partire da diecimila scatoloni, nella quale continueremo ad accogliervi.




ENGLISH VERSION:


TEN YEARS

Ten thousand boxes. In 2010 they lied inside of our warehouse in Biella, preserving a one hundred-years story in silence. It was the history of FILA.
The Italian industrial production in the 19th and 20th is plenty of fascinating realities: anyway, not all of them have been safeguarded in a proper way.
When Mr Geen Yoon became Chairman of FILA in 2007, he immediately recognized the value of such roots. His decision to estabilish a Foundation in Biella – a suburban place that has known that story since the beginning – was brave, yet able to give history a new sense.
Once opened, the ten thousand boxes let clothes, documents, accounting books, accessories, catalogs, photographs and videos. The uneasy feat is to select, repair, adjust, clean, reorganize bridges and relationships with the present times, maybe with the future.
Structuring an archive has been the first reasoned action, also to ease the designers coming from all over the world to work with it. In FILA latest collections, echoes from the past are always there, they’re fresh, vital rivulets of water asking to flow and be re-activated again. For this reason, as an archival institution Fondazione FILA Museum is an atypical place: not a dusty, yet a dynamic one, in which the variety of colors and fabrics witnesses the dynamics of the evolving of both fashion and history.
The same building, set in the core of Biella’s old town, welcomes our museum. The etymology of the term ‘show’ is intriguing: it means to exhibit, to bring to the attention of someone’s eyes, but also to unfold, to explain. Starting from these concepts we conceived a unique display, lighting up the treasures coming the boxes and telling a story as well. A cultural, fashionable, sporty one, the memory of a fertile Italy which is able to change the world with a continuous sense of reinvention. Visitors are invited to touch with their own hands, to be captivated by video contents, permanently accompanied through a path where we are proud to play host.
It’s a house we built starting from ten thousand boxes, in which we’ll keep welcoming you for ten more years at least.

Commenti